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D.L. SOSTEGNI TER, L’INGIUSTO PRELIEVO: L’ASSURDO QUADRO ATTUALE

Dopo che il TAR Milano ha dato ragione ai produttori e sebbene non vi sia alcuna ragione di urgenza, il Consiglio di Stato ha sospeso l’efficacia della sentenza ed ha fissato l’udienza per la trattazione della causa al 5 dicembre 2023.


A fronte di una situazione di gravissima siccità e senza scrivere nemmeno una parola su questa emergenza nell’ordinanza, il Consiglio di Stato ha ritenuto che, sino alla conclusione del giudizio, tutti i produttori debbano pagare.


L’ordinanza stride con una situazione in cui, da un lato, il prezzo dell’energia ­– a seguito dell’introduzione del tetto europeo – è stazionario al di sotto del tetto di 180 €/MWh e, dall’altra, la produzione media degli idroelettrici è inferiore del 50% rispetto agli anni precedenti, con costi di manutenzione ed esercizio cresciuti per via dell’inflazione e canoni e sovracanoni in costante ed esponenziale aumento.


Come prevede la stessa disposizione sugli extraprofitti, la misura non avrà nessun effetto sul costo dell’energia perché le somme pretese verranno semplicemente incamerate nel bilancio dello Stato, senza alcun vincolo di destinazione.


Lo Stato preleverà, quindi, la quasi totalità dei ricavi (70-80%) senza alcuna considerazione dei costi di investimento e di esercizio, con la conseguenza che, con una produzione dimezzata rispetto agli anni precedenti, i produttori idroelettrici sono ovviamente spinti verso il default.